Oggi, dopo tre anni, tolgo il silenzio stampa deciso nei confronti del M5S. Ma, solo per oggi. Silenzio Stampa che decisi coerentemente con la totale chiusura del M5S nei confronti dei giornalisti.

Lo faccio, in virtù del fatto che in queste ore c’è fermento negli ambienti politici perché si ritiene che, attraverso una Legge il cui testo è stato preparato dal PD e che servirà a regolamentare "La democrazia interna dei partiti" il M5S dovrà uscire dalla realtà politica nazionale.

Il M5S non è mai stato legittimato a sedere in parlamento e non perché lo dica io: lo dice lo stesso statuto del Movimento. Anzi: il NON statuto del NON Movimento extraparlamentare.

Sono anni che ne parlo, chiedendomi come sia stato possibile che ai grillini fosse stato dato accesso a cariche parlamentari se, di fatto, non è mai stato questo il fondamento statutario fortemente voluto da Grillo, che peraltro, in tutto lo Statuto ha pensato bene di rimarcare costantemente questo concetto: noi non facciamo parte della politica nazionale.

A chiarimento di ciò, leggete di seguito un passo del NON statuto:

“Il MoVimento 5 Stelle non è un partito politico né si intende che lo diventi in futuro. Esso vuole essere testimone della possibilità di realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi”.

E’ questo il passo del NON statuto che chiarisce senza se e senza ma, che in effetti, il Movimento è extraparlamentare per il fatto che recrimina lo scambio e il confronto democratico “al di fuori di legami associativi e partitici”

Cos’è un Movimento extraparlamentare: è un Movimento o partito che, o non ha una rappresentanza parlamentare per carenza di voti oppure, ed è il caso del M5S, perché sceglie di non partecipare al sistema politico istituzionale. Si fa politica con la gente, coinvolgendo le masse ma senza entrare a far parte delle istituzioni.

Dov’è l’inghippo: considerando il risultato elettorale ottenuto dal M5S nel 2012, che gli fece raggiungere il 19% delle preferenze, in quel momento il NON statuto, doveva essere immediatamente modificato. Bisognava cioè cambiare integralmente il passo in cui si chiarisce che il Movimento “non è e mai sarà un partito” e anche quello in cui è ancora scritto che il Movimento opera” al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi” con tutti gli effetti legislativi dettati dal nostro ordinamento giuridico, e le conseguenti garanzie di poter avere rappresentanza parlamentare.

Forse proprio per far pensare ai propri sostenitori che il M5S non c’entra nulla con la politica nazionale (…) è stato deciso di lasciare le cose come stavano, realizzando un autogol.

Nessuna colpa da addebitare al M5S se sono riusciti, malgrado tutto, a sedere in Parlamento visto che gli è stato consentito.  Rimane  da chiedersi se qualcuno in ambito istituzionale abbia mai letto il NON Statuto grillino.

Il NON statuto

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